La storia dello Sheepdog ha origini antichissime, ancor prima di una attività cinofila-sportiva è un antico e nobile mestiere di pastorizia con origini Anglosassoni.
La selezione degli ovini in Gran Bretagna è stata orientata verso la produzione di animali da carne e da lana piuttosto che da latte, e tale tipo di allevamento, prescindendo dalla mungitura, limita notevolmente l’intervento umano sul bestiame.
Da sempre immense greggi di pecore sono lasciate per lunghi periodi al pascolo, in territori non sempre pianeggianti e talvolta difficoltosi da raggiungere, fino al momento della tosatura.
Nello svolgimento di questa operazione, affinché il recupero degli armenti potesse essere agevole e avvenire senza l’inutile spreco di risorse umane, da impiegare in altre mansioni, divenne insostituibile l’opera degli Sheepdogs, letteralmente “cane da pecore”.
Questi cani venivano costantemente selezionati in base alle loro attitudini a lavorare con le greggi, alla loro obbedienza, alla loro capacità di condurre il bestiame da un luogo ad un altro attraverso il loro atteggiamento senza abbaiare o mordere.
Gli Sheepdogs cominciarono ad essere utilizzati anche per le competizioni fra pastori (trials), probabilmente in occasioni di fiere e mercati e nel 1873 a Bala in Galles, fu organizzato il primo trial. Da quel momento i trials sono stati regolamentati dalla International Sheepdog Society (ISDS) fino ad arrivare allo Sheepdog moderno: uno sport complesso, ma che è in grado di regalare emozioni indimenticabili. Da tempo diffuso e praticato in tutta Europa, USA, Nuova Zelanda, Australia e Africa.
Lo scopo ultimo dello Sheepdog, non è la gara o il piacere del cane e del padrone, ma il benessere degli animali da reddito, ottenuto attraverso una collaborazione tra il cane e il conduttore che eviti in essi il più possibile fonti di stress.
Occorre quindi instaurare un rapporto di comunicazione tra uomo, cane e pecore, in cui il cane è lo “strumento base” per interagire con gli altri animali.